Mentre nel Donbass le forze russe sono in difficoltà il generale Camporini, ha spiegato cos’è la tattica della fog of war.
Durante la puntata di Mattino 5 si è parlato in apertura ancora una volta della guerra tra Russia e Ucraina. Tra gli ospiti presente anche il generale Camporini che ha spiegato le strategie di Putin ma anche le sue attuali difficoltà su alcuni versanti. Il generale ha parlato inoltre della fog of war, ovvero la cosiddetta nebbia di guerra.
Questo modo di dire si usa quando non si ha certezza di ciò che succederà e non c’è razionalità. Ecco perché in questo caso le forze russe stanno distruggendo tutto, anche piccoli villaggi o obiettivi che apparentemente potrebbero apparire poco sensati o inutili. “Si tratta di creare uno sbarramento tale in cui tutto viene colpito” ha spiegato il generale Camporini “la maggior parte dei territori dei villaggi non ha nessuna importanza. Ma vengono annientati per portare avanti le truppe”.
Se però la guerra non va avanti con vittorie chiare si tratta di semplice acquisizione territoriale.
La situazione nel Donbass
La situazione attuale vede Mariupol ormai caduta. “Tutta quella fascia di terreno che costeggia il mare di Azov ormai è in mano ai russi” ha detto il generale Camporini. La resistenza ucraina c’è ancora, ma non è decisiva ed è stata definita dal generale come “una spina nel fianco” per i russi. Per quanto riguarda la resistenza ucraina in questa parte del territorio ormai sembrerebbe questione di tempo e i soldati “dovranno venire fuori con le mani alzate”.
Per quanto riguarda invece la vittoria generale di Putin questa non è assolutamente ancora scontata. Soprattutto su quel versante tanto caro al presidente russo, ovvero il Donbass. “Abbiamo una linea di combattimento e di contatto nel Donbass ma evidentemente le forze russe non sono sufficienti a sfondare le resistenze ucraine” ha concluso Camporini.